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WHISTLEBLOWING
Con sentenza n. 31343 dello scorso 6 dicembre, la Cassazione chiarisce che la protezione del whistleblower non si limita ai casi di illeciti già accertati, ma si estende anche alle segnalazioni effettuate in buona fede che si rivelano infondate.
Gli ermellini pongono l’attenzione sull’importanza della tutela del dipendente segnalatore di comportamenti scorretti, anche quando non si concretizzano in reati al fine di garantire un ambiente più trasparente possibile.
La buona fede del segnalante è il criterio cardine per la protezione legale affinché si riduca il rischio di ritorsioni e licenziamenti ingiustificati: la segnalazione, pur se successivamente non confermata, deve essere considerata meritevole di protezione se effettuata con la diligenza richiesta e in buona fede.