L’emergenza Coronavirus obbliga anche i datori di lavoro domestici ad affrontare la questione con interventi mirati, nel rispetto della salute del collaboratore familiare, dell’ambiente familiare e di quanto previsto dal CCNL di categoria che all’art. 27 riconosce al domestico il diritto a un ambiente di lavoro sicuro e salubre.
Importante, quindi, che anche il datore di lavoro domestico informi il lavoratore circa eventuali rischi esistenti nell’ambiente di lavoro con particolare riguardo, come nel caso del Coronavirus, di quello biologico e delle conseguenze che potrebbero ripercuotersi nel nucleo familiare.
Questione ancor più delicata se pensiamo ai rapporti di lavoro domestico intrattenuti con soggetti di origine straniera, soliti a frequenti spostamenti in Italia e all’estero, che, rientrati in famiglia, verrebbero a contatto con le categorie più a rischio: gli anziani (evidente, nel caso delle badanti).
Il datore di lavoro potrebbe, in tali casi, ricorrere alla possibilità prevista dall’art. 19 del CCNL disponendo – obtorto collo – la sospensione di lavoro extraferiale ferma restando la corresponsione della retribuzione