L’emergenza da Coronavirus crea non poche difficoltà anche nella gestione dei rapporti tra famiglie e collaboratori familiari che potrebbero decidere, a tutela della salute delle parti, di sospendere il rapporto benché dette attività siano state espressamente previste nell’allegato 1 (codice ATECO 97) del D.P.C.M. del 22 marzo 2020 e definite quali attività essenziali.
In tal caso, le parti potrebbero imputare le assenze come non retribuite o ferie residue; qualunque sia la scelta, risulta evidente l’opportunità di un accordo scritto tra le parti.
Anche l’anticipazione della quota TFR maturata potrebbe risultare una forma di aiuto nei confronti del collaboratore familiare che, evitando la cessazione del rapporto di lavoro, potrebbe far affidamento a soluzioni economiche di emergenza.
In tali casi, lasciano inalterato il rapporto di lavoro in essere, si lascerebbe aperta la possibilità a una forma di sostegno al reddito che, in fase di conversione in legge del decreto legge n. 18 dello scorso 17 marzo, potrebbe consentire l’accesso agli addetti di questo settore alla Cassa Integrazione in deroga