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PARITA’
La direttiva (UE) 2023/970 del Parlamento Europeo e del Consiglio 10 maggio 2023 (G.U. Unione Europea 17 maggio 2023 L 132/21) volta a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione, individua nel datore di lavoro, la responsabilità di provare l’insussistenza della discriminazione retributiva diretta o indiretta.
Le aziende, allorquando verificheranno che il divario retributivo superi il 5% (attualmente, le donne guadagnano mediamente il 13% in meno), hanno l’obbligo di intervenire per ristabilire la parità di retribuzione tra uomini e donne o per un lavoro di pari valore e garantire il recupero integrale delle retribuzioni arretrate (anche se corrisposte in natura), i bonus, il risarcimento delle opportunità perse e il danno immateriale.
Altro principio che introduce la direttiva è l’obbligo di trasparenza retributiva prima che venga formalizzato il contratto di lavoro, durante il rapporto di lavoro nonché la progressione economica (sola eccezione delle aziende con meno di 50 dipendenti per le quali, lo Stato membro, potrebbe prevederne l’esonero).
Obbligo, quindi, per le aziende con oltre 250 dipendenti di presentare ogni anno una relazione sul divario retributivo di genere (aziende con un numero inferiore di dipendenti, ogni tre anni).
Dovranno essere adottate dagli Stati membri norme specifiche a tutela di chi eserciterà il proprio diritto nei confronti del datore di lavoro al fine di evitare ogni possibile ritorsione.