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GEOLOCALIZZAZIONE
Con provvedimento 14 settembre 2023 (newsletter 10 ottobre 2023), il Garante ha affermato il principio secondo cui è diritto del lavoratore chiedere e ottenere i dati sulla geolocalizzazione utilizzati dal datore di lavoro per elaborare i rimborsi chilometrici e la retribuzione mensile oraria.
Il caso trattato ha riguardato un’azienda incaricata della lettura dei contatori del gas/acqua/luce che non ha dato seguito alla richiesta di alcuni dipendenti per accedere ai dati raccolti per elaborare e riconoscere in busta paga i rimborsi chilometrici, la retribuzione oraria e il compenso dovuto: all’azienda è stata comminata una sanzione pari a 2o mila euro.
Lo strumento fornito dall’azienda, utilizzato per la raccolta della geolocalizzazione, era uno smartphone su cui era stato installato un’applicazione che raccoglieva le informazioni sul tragitto effettuato per l’esecuzione dell’attività lavorativa.
Il Garante ha affermato che dalla rilevazione del sistema GPS deriva un trattamento dei dati personali, pertanto il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire ai richiedenti i dati relativi alle specifiche rilevazioni/coordinate geografiche rilevate tramite smartphone e ogni altra informazione collegata.
Il Garante ha precisato che la società, anche qualora non avesse ritenuto di poter dare pieno riscontro alle richieste dei dipendenti, avrebbe dovuto indicare almeno i motivi specifici per i quali non poteva soddisfare le istanze di accesso, rammentando il diritto dell’interessato di presentare reclamo al Garante o ricorso giurisdizionale.
[…] (Fonte Studio Grasso e Associati) […]