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LICENZIAMENTO
La Corte di Cassazione (sentenza n. 6574 dello scorso 18 gennaio) ha stabilito l’illegittimità del licenziamento intimato per giusta causa da datore di lavoro che NON aveva adottato la procedura whistleblowing.
Il licenziamento era avvenuto a seguito di procedura disciplinare ad oggetto presunti comportamenti scorretti che avevano leso l’immagine dell’azienda.
Durante l’istruttoria del procedimento risultava che i lavoratori non erano a conoscenza che l’azienda avesse adottato procedure rientranti nel whistleblowing.
Inoltre, la piattaforma adottata dall’azienda era risultata non idonea a proteggere la riservatezza dell’identità e dei dati personali del denunciante.
Gli ermellini, nella predetta sentenza, hanno chiarito che:
“per la legittimità di un licenziamento per giusta causa, le segnalazioni e testimonianze rese dai colleghi, affinchè possano essere ritenute valide, devono risultare prese sulla base di un regolamento scritto che il datore di lavoro/azienda deve aver redatto in un tempo anteriore e precedente al licenziamento“.