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EMERGENZA CALDO
Firmato nel pomeriggio di ieri, 2 luglio, il Protocollo quadro nazionale per l’emergenza climatica cui seguirà decreto ministeriale e troverà attuazione, da parte delle parti sociali, mediante intese a livello locale.
Il Protocollo ha la finalità di dare continuità delle attività lavorative e, nel contempo, garantire le necessarie misure di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro messe in crisi dalle particolari condizioni climatiche di questa estate indicando, quale priorità per il datore di lavoro, la consultazione del bollettino ufficiale di previsione e allerta della propria città/zona
Di rilievo nel Protocollo è la possibilità di NON computare le ore di sospensione dal lavoro a causa delle condizioni climatiche rispetto al tetto massimo di ore per cassa integrazione ordinaria richiesta dai datori di lavoro per i c.d. “eventi oggettivamente non evitabili“: in tali casi, il contatore delle settimane concedibili ai fini dell’ammortizzatore non subirà alcun incremento.
Operativamente, datori di lavoro e aziende appaltanti dovranno applicarsi affinchè siano previste nei Piani Operativi di Sicurezza specifiche misure per l’organizzazione delle attività lavorative: DPI specifici, maggiore frequenza delle pause durante le attività lavorative, anticipazione e/o posticipo delle lavorazioni, messa a disposizione dei lavoratori di bevande durante le pause di ristoro, possibilità di usufruire specifici spazi all’ombra.