Datore di lavoro e medico competente sono i soggetti individuati, fin dall’inizio della pandemia e negli ambienti di lavoro, quali responsabili del controllo e delle misure anti Covid-19.
Concetto confermato dalla recente sentenza del Tribunale di Bergamo (n. 4318 del 27/09/2021) secondo il quale il datore di lavoro è responsabile sia sugli obblighi di legge previsti dall’emergenza pandemica, sia sull’osservanza (ove ve ne fosse ancora necessità di ricordarlo) delle prescrizioni di cui al D.Lgs. 81/2008 nonché dell’articolo 2087 c.c. (testo in calce).
Concetti da tener conto anche dopo l’entrate in vigore del D.L. 127/2021 che prevede l’obbligo della tessera verde (c.d. green pass) per i lavoratori del settore pubblico e privato con particolare riguardo ai casi di soggetti non vaccinati (eventualmente esentati per motivi di salute).
Anche per tali soggetti, il medico competente, potrebbe ritenerli NON idonei alla mansione al fine di preservare da contagio gli altri lavoratori occupati nell’area lavorativa di competenza.
Il datore di lavoro, proprio al fine di preservare la salute nei luoghi di lavoro, garantire la prestazione anche dei soggetti non vaccinati e tutelarsi da responsabilità anche di natura penale, potrebbe richiedere legittimamente il test molecolare.
Riteniamo che unica soluzione al fine di tutelare i reciproci interessi e garantire ogni forma di diritto al lavoro e alla salute, sia di disciplinare compiutamente, mediante un regolamento interno, ogni singola fattispecie.
Il ns. Studio è a completa disposizione per fornire consulenza professionale e seguire l’Azienda in ogni delicato passaggio.
Art. 2087 Codice Civile:
L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro [Cost. 37, 41](1).
Note