COSA CAMBIA DAL 2022 PER I PADRI LAVORATORI.
La nuova Legge di Bilancio 2022, il cui disegno di legge è stato approvato dal Consiglio dei Ministri ed attualmente è all’esame del Senato, apporta diverse novità in materia giuslavoristica, tra cui anche una revisione del congedo di paternità.
Dal 2022 il congedo di paternità non avrà più bisogno di conferme perché diventa strutturale e sarà di 10 giorni da fruire nei primi 5 mesi dalla nascita del figlio.
Il congedo di paternità obbligatorio – diritto autonomo e aggiuntivo a quello della madre – è una tutela per i neo papà (anche adottivi e affidatari), i quali hanno l’obbligo di astenersi dal lavoro per un determinato arco temporale.
Attualmente i lavoratori dipendenti che diventano padri, adottano o ottengono in affido una bambina o un bambino hanno diritto a un’indennità giornaliera a carico dell’INPS pari al 100 % della retribuzione.
Stando alle istruzioni fornite dall’INPS, ad oggi sono due le modalità di domanda:
- se l’indennità viene pagata dal datore di lavoro, il padre lavoratore dipendente deve comunicare, al proprio datore di lavoro, per iscritto e con un anticipo di almeno 15 giorni, le date in cui intende utilizzare il congedo. Se richiesto in concomitanza dell’evento nascita, il preavviso si calcola sulla data presunta del parto. A sua volta, il datore di lavoro comunica all’INPS – attraverso il flusso Uniemens – le giornate di congedo fruite;
- se è previsto il pagamento diretto da parte dell’INPS è necessario presentare la domanda on-line all’Ente Previdenziale, attraverso il servizio dedicato.
La stabilizzazione del disegno di legge di bilancio 2022 riguarda anche il congedo facoltativo che prevede – previo accordo con la madre e in sua sostituzione – la possibilità di aggiungere un ulteriore giorno sempre nel medesimo periodo di fruizione del congedo obbligatorio per il quale il padre lavoratore avrà diritto a un’indennità giornaliera, a carico dell’INPS, pari al 100% della retribuzione.